sabato 2 giugno 2012

Tutti gli animali pericolosi che mi hanno conosciuto .2


Piccolo di Jararaca con scatola di fiammiferi.

Jararaca Cipó adulta con mani che ovviamente non sono le mie



Sono lí che carico sulla macchina -ormai piú che piena- spanciata quasi rasoterra, quando la moglie di Foguinho mi dice Ragazzo! Vieni qua! indicando col dito un punto tra due pile di mattonazzi di terra cruda. Ammazzala! aggiunge mentre mi avvicino lentamente per via degli stivaloni di gomma.
Intrappolato in un vicolo cieco di mattoni scuri c´é un serpentello arrotolato che ci guarda immobile. È piccolo e sembra una collana colorata di cordoni intrecciati. È lungo come il filo usb del mio HD esterno. É una Jararaca. Tipo la vipera italiana. Credo della stessa famiglia.
Mi faccio prendere da un´inspiegabile coraggio. È veramente piccola  la Jaravipera, e poi non si muove. La moglie di Foguinho ripone la sua fiducia di massaia in me in quanto uomo-con-gli-stivaloni. Non posso deluderla cribbio! Ho giá detto che la serpenta é minuscola e apparentemente inoffensiva?
Prendi il macete dico calmo alla donna che entra nella sua casa di forattoni senza intonaco, scostando il vecchio  lenzuolo appeso -tipo tenda- a quello che non sará mai lo stipite di una porta. 
Mi porta un vecchio macete che ha ormai solo la metá della larghezza della lama -somigliando ad una spada- e col manico arrotolato nel nastro adesivo nero.
Faccio il tutto senza pensare. Non mi sembro nemmeno io quello che stá facendo a pezzetti il rettile -vi ricordo velenoso-. Al primo colpo quasi la divido in due con la punta del macete. Poi tactactac! come quando trito il prezzemolo.

Spezzatino di Jararaca.
Difficoltá: facile (anche se potenzialmente mortale).
Tempo: 5 minuti.

La signora non si dá pace finché non ho schiacciato la testa per bene. Dice che potrebbe recuperarsi ed entrarle in casa per vendicarsi. 

Un´altra volta ho salvato due piccoli di Jararaca dall´istinto sterminatore di due braccianti agricoli, che obbedivano al dogma Uccidi Ció Che Striscia Sempre. Pensano che se ferisci un serpente -anche solo se lo stuzzichi con un colpetto di bastone- poi quello segue le tue orme e il tuo odore fino a casa, di notte, e stermina te e la tua famiglia. Ci manca solo che stupri moglie e figli, rubi la tivú e si faccia una birra prima di andarsene, penso tra me. Anche se ci sono storie popolari in cui grossi serpenti strisciano di notte fino alla camera da letto per succhiare dai capezzoli di donne nel periodo di allattamento mentre dormono, senza svegliarle, provocando il dimagrimento del neonato. 
Comunque quell´altra volta ho chiesto ad Oldate -detto pantera- se per favore, invece di uccidere i 7 piccoli piú la madre, me li metteva in una bottiglia da 2 litri di cocacola vuota trovata sul trattore. Lui deve aver pensato che li avrei affogati nell´alcol e messi sul mio bancobar dentro un vasetto di vetro, per impressionare gli amici all´ora dell´aperitivo.
Devo ammettere che ci ho pensato, prima di liberare i due superstiti -orfani di madre e 5 fratelli- a 500 metri da lí, nell´area di preservazione della fattoria -di 20 mila ettari- del vicino. 

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