lunedì 20 settembre 2010

Nuovo ammirevole bestiame



Come sempre prima il video...poi traduzione!

http://www.youtube.com/watch?v=gQ2sQk9q-30&feature=player_embedded

Nuovo ammirevole bestiame.

Tu che fai parte di questa massa
che passa nei progetti del futuro,
è duro dover camminare tanto
dare molto e ricevere poco.
E dover dimostrare il tuo coraggio
nel gioco delle apparenze,
e vedere che tutti questi ingranaggi
sentono già che la ruggine li sta mangiando.

Eh, oo, vita da bestiame
popolo marchiato, e
popolo felice!

La fuori fa un tempo confortevole
la vigilanza si cura del normale
Le automobili ascoltano le notizie
gli uomini le pubblicano sul giornale
E corrono attraverso la notte fonda
l' unica vecchiaia che è arrivata
Si dilungano sull' orlo della strada
e cominciano a contare quel che è rimasto.

Eh, oo, vita da bestiame
popolo marchiato, e
popolo felice!

Il popolo fugge dall' ignoranza
nonostante viva così vicino a lei
E sognano coi bei tempi andati
contemplano la vita da una cella
E sperano nuove possibilità
di vedere la fine di questo mondo
L' Arca di Noè, il dirigibile
non volano, nè possono fluttuare,
non volano nè possono fluttuare,
non volano nè possono fluttuare.


Eh, oo, vita da bestiame
popolo marchiato, e
popolo felice!

venerdì 10 settembre 2010

Samba do Grande Amor


Questa è allegra.
Sempre Chico Buarque de Hollanda.

Ecco come sempre l' idirizzo youtube...non so perchè ma non mi fa mettere il video direttamente, il solito complotto delle forze del male.

http://www.youtube.com/watch?v=kPu200ogx40

Samba del grande amore.

Dicevo tra me e me
che "adesso si"
io vivevo infine
il Grande Amore...
Bugiardo
Mi son lanciato così
dal trampolino
sono stato fino alla fine un amator
Passavo l' estate
ad acqua e pane
davo la mia parte
al grande amor
Bugiardo
E intanto mettevo
la mano sul fuoco
col cuore come garanzia

Oggi ho appena
una pietra nel mio petto
Esigo rispetto
non son più un sognatore
Arrivo perfino a cambiare strada
quando vedo un fiore
E rido del Grande Amore
Bugiardo

Sono stato molto fedele
ho comprato gli anelli
e messo sulla carta
il Grande Amore
Bugiardo
Ho riservato hotel
ristorante
e luna di miele
a Salvador
Ho pregato in chiesa
a San Giuseppe
che avevo fede
nel Grande Amore
Bugiardo
Ho fatto persino un voto
a Oxumarè(1)
di salire a piedi il Redentor(2)

Oggi ho appena
una pietra nel mio petto
Esigo rispetto
non son più un sognatore
Arrivo a cambiare strada
quando vedo un fiore
E rido del Grande Amore
Bugiardo


1) Oxumarè è uno degli Orixà, divinità africane.
2) Il Cristo Redentor è la statua di Rio de Janeiro posta in cima ad una montagna, c'è una scalinata che arriva fino ai suoi piedi.

giovedì 9 settembre 2010

Construção


Eccone un'altra.
E' da tempo che volevo farvela sentire.
Chico!
Buarque!
de!
Hollanda!
E' amico mio sapete. Frequentiamo la stessa nazione.

Segue la traduzione di "Construçao".
A! Ecco l' indirizzo dell'audio, con un video fatto da un pinco pallino simpatico.

http://www.youtube.com/watch?v=0mxE5nepvaU

Titolo: Costruzione

Amò quella volta come se fosse l' ultima
Baciò sua moglie come se fosse l' ultima
E ogni figlio suo come se fosse l' unico
E attraversò la strada col suo passo timido
Salì l'impalcatura come se fosse macchina
Alzò sul basamento quattro pareti solide
Mattone su mattone in un disegno magico
I suoi occhi impastati di cemento e lacrime
Sedette per riposare come se fosse sabato
Mangiò riso e fagioli come se fosse un principe
Bevve e singhiozzò come se fosse un naufrago
Ballò e rise come se sentisse musica
Ed inciampò nel cielo come se fosse ubriaco
E fluttuò nell' aria come se fosse un passero
E finì al suolo come un pacchetto flaccido
Agonizzò in mezzo al marciapiede pubblico
Morì sulla strada contromano disturbando il traffico

Amò quella volta come se fosse l'ultimo
Baciò sua moglie come se fosse l'unica
E ogni figlio suo come se fosse il prodigo
E attraversò la strada col suo passo ubriaco
Salì l'impalcatura come se fosse solido
Alzò sul basamento quattro pareti magiche
I suoi occhi impastati di cemento e traffico
Sedette per riposare come se fosse un principe
Mangiò riso e fagioli come se fosse il massimo
Bevve e singhiozzò come se fosse macchina
Ballò e rise come se fosse il prossimo
Ed inciampò nel cielo come se uvisse musica
E fluttuò nell' aria come se fosse sabato
E finì al suolo come un pacchetto timido
Agonizzò in mezzo al marciapiede naufrago
Morì sulla strada contromano disturbando il pubblico

Amò quella volta come se fosse macchina
Baciò sua moglie come se fosse logico
Alzò sul basamento quattro pareti flaccide
Sedette per riposare come se fosse un passero
E fluttuò nell' aria come se fosse un principe
E fini al suolo come un pacchetto ubriaco
Morì sulla strada contromano disturbando il sabato

Per questo pane da mangiare, per questo pavimento per dormire
Il Certificato per nascere la Concessione per sorridere
Per lasciarmi respirare, per poter esistere
Dio lo ripaghi!
Per l'alcol offerto che TUTTI dobbiamo inghiottire
Per il fumo e gli accidenti che TUTTI dobbiamo tossire
Per le impalcature ciondolanti da cui dobbiamo cadere
Dio lo ripaghi!
E Per la "Donna che piange" per lodarci e sputarci
E per le mosche nere a baciarci e coprirci
E per la pace che infine viene a redimerci
Dio lo ripaghi!

mercoledì 8 settembre 2010

Pequeno Perfil de Um Cidadão Comum


Musica scoperta oggi. E' del 1984. Scritta da due artisti incredibili e fortunatamente ancora vivi. Anche se uno si è dato per morto. Belchior e Toquinho.
L'ho tradotta.
Eccola.
Da leggere durante l' ascolto. Copiate l' indirizzo in un'altra finestra per ascoltare la canzone.

http://www.youtube.com/watch?v=JQE_jiFCUjk


Titolo (abbastanza chiaro): Piccolo profilo di un cittadino comune.




Era un cittadino comune
come questi che si vedono per strada.
Parlava d' affari, rideva,
vedeva show di donne nude.
Viveva il giorno ma non il sole,
la notte ma non la luna.
ie-eee-eaaaa

Si svegliava sempre presto,
era un passerotto urbano.
S' ibarcava nel metrò,
il nostro metropolitano.
Era un' uomo educato,
"Mi scusi", "Permesso".
ie-eee-eaaaa

Era come quella gente
onesta, buona ed emozionata.
Che va verso la morte,
pensando di vincer nella vita.

Era come quella gente
onesta, buona e intenerita.
Che di sera ha la sensazione
della missione compiuta.

Credeva in Dio
e in altre cose invisibili.
Diceva sempre "Si"
ai suoi signori infallibili.
Proprio così, coi soldi
non ci sono cose impossibili.
ie-eee-eaaaa

Ma l'angelo del Signore
di cui ci parla il libro santo,
scese dal celo per una birra
e si sedette al suo fianco.
E la morte lo caricò
come un pacchetto nel suo manto.
ie-eee-eaaaa

Era come quella gente
onesta, buona ed emozionata.
Che va verso la morte,
pensando di vincer nella vita.

Era come quella gente
onesta, buona e intenerita.
Che di sera ha la sensazione
della missione compiuta.

martedì 7 settembre 2010

Josè



Questa è una poesia della madonna, una di quelle cose che avrei voluto scrivere, così ho provatoa tradurla.

Autore: Carlos Drummond de Andrade
Titolo: Josè



JOSE'

E adesso, Josè?
La festa è finita,
la luce si è spenta,
la gente è sparita,
la notte è gelata.
e adesso, Josè?
e adesso, Tu?
Tu senza nome,
che ride degli altri,
Tu che fai versi,
che ami, reclami?
e adesso, Josè?

Sei senza donna,
sei senza discorso,
sei senza carezza,
già non puoi più bere,
già non puoi fumare,
sputar già non puoi,
la notte è gelata,
il giorno non è venuto,
il tram non è venuto,
il sorriso non è venuto,
non è venuta l' utopia
e tutto è finito
e tutto è fuggito
e tutto è ammuffito,
e adesso, Josè?

E adesso, Josè?
la tua dolce parola,
il tuo istante di febbre,
la tua gola e il digiuno,
la tua biblioteca,
la tua miniera d' oro,
il tuo vestito di vetro,
la tua incoerenza,
il tuo odio, - e adesso?

Con la chiave in mano
vuoi aprire la porta,
non esiste porta;
vuoi morire nel mare,
ma il mare è seccato;
vuoi andare a Minas,
Minas non c'è più.
Josè, e adesso?

Se tu gridassi,
se tu gemessi,
se tu suonassi,
il valzer viennese,
se tu dormissi,
se tu ti stancassi,
se tu morissi...
Ma tu non muori,
tu sei duro, Josè!

Solo nel buio
come una bestia,
senza teogonia,
senza la nuda parete
per appoggiarti,
senza cavallo nero
che fugga al galoppo,
tu marci, Josè!
Josè, ma per dove?



Originale:


E agora, José?
A festa acabou,
a luz apagou,
o povo sumiu,
a noite esfriou,
e agora, José?
e agora, Você?
Você que é sem nome,
que zomba dos outros,
Você que faz versos,
que ama, protesta?
e agora, José?

Está sem mulher,
está sem discurso,
está sem carinho,
já não pode beber,
já não pode fumar,
cuspir já não pode,
a noite esfriou,
o dia não veio,
o bonde não veio,
o riso não veio,
não veio a utopia
e tudo acabou
e tudo fugiu
e tudo mofou,
e agora, José?

E agora, José?
sua doce palavra,
seu instante de febre,
sua gula e jejum,
sua biblioteca,
sua lavra de ouro,
seu terno de vidro,
sua incoerência,
seu ódio, - e agora?

Com a chave na mão
quer abrir a porta,
não existe porta;
quer morrer no mar,
mas o mar secou;
quer ir para Minas,
Minas não há mais.
José, e agora?

Se você gritasse,
se você gemesse,
se você tocasse,
a valsa vienense,
se você dormisse,
se você cansasse,
se você morresse....
Mas você não morre,
você é duro, José!

Sozinho no escuro
qual bicho-do-mato,
sem teogonia,
sem parede nua
para se encostar,
sem cavalo preto
que fuja do galope,
você marcha, José!
José, para onde?