mercoledì 23 maggio 2012

Clienti .1



Ce n´é uno che viene da Salvador una volta al mese per dare consulenze alle fazendas della regione.
Si chiama Attila (che si pronuncia accila, come spaghetti che si pronuncia spaghecci, una di quelle cose che a sentirle ti fanno venire i brividi, guardate il mio avambraccio, al solo pensarci mi viene la pelle d´oca).
Comunque Attila é un cliente della pizzeria, é bassino e fa palestra -e quindi ha i muscoletti- ha la faccia mitragliata da una specie di acne e porta l´apparecchio fisso.
Nonostante il nome é un tipo tranquillissimo e ipocondriaco. Ha praticamente paura di tutto. Dice che il silenzio di Mucugé lo spaventa ed é per questo che chiede sempre alla sua collega -Alana- di accompagnarlo a casa dopo un certo orario. Considerate che Mucugé é un paesotto di campagna con 3500 abitanti e che gli  ultimi accadimenti cruenti sono stati la rapina in banca di un paio d´anni fa e il furto della moto di Augusto, il proprietario del super-mini-market Oliveira
Una delle cose che ossessiona di piú Attila é il pensiero paranoico che ci sia qualche resto di cibo incastrato nel metallo dell´apparecchio, per cui passa metá del tempo a rovistare con  la lingua tra labbra e denti -a bocca chiusa- tipo tergicristallo impazzito, dando l´impressione che la lingua abbia vita porpria e stia cercando il modo di evadere, assumendo espressioni scimmiesche ed emettendo piccoli squittii di risucchio.
La sua pizza preferita é metá di miele-banana prata-cannella e metá di pomodori secchi-rucola
Beve sempre una lattina di Fanta Uva
Siccome la nostra pizza alimenta in media due persone, le 4 fette che rimangono gliele imballiamo e se le porta a casa, e dice, con un piede giá fuori dalla porta, che la colazione di domattina é giá garantita! e ci sorride allegro, mostrando, sugli incisivi blindati, un grande pezzo di foglia di rucola che fa ciao-ciao.

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